Mangiar pesce per non ammalarsi

Mangiar pesce per non ammalarsi
Curiosità

Consumare pesce abitualmente migliora la risposta immunitaria e stimola la crescita cellulare.

Essendo una riserva di vitamine e proteine, Il pesce, soprattutto quello grasso (salmone, sardine, sgombro) e semigrasso (tonno fresco, pesce spada) andrebbero consumati almeno 2-3 volte alla
settimana.
L’apporto di vitamine A e D e la presenta degli acidi grassi Omega-3 fanno del pesce un alimento curativo e preventivo per moltissime patologie. Gli oli estratti dai pesci grassi hanno anche una funzione importante nello sviluppo del cervello, perché contengono il DHA, un acido grasso che è coinvolto nelle funzioni mentali e intellettive e nella crescita delle cellule cerebrali.
Fortemente consigliato da medici, dietologi o pediatri per ogni fase della vita , dalla crescita del feto fino alla terza età, il pesce è un alimento sano che può essere consumato tutto l’anno. Crudo, al forno, bollito o fritto si presta a qualsiasi cucina e soddisfa anche i palati più esigenti, un’unica raccomandazione: attenzione ai condimenti!

Per l’apporto vitaminico ( vitamine A e D), il valore proteico e per la presenza degli acidi grassi Omega-3 (contenuti maggiormente nei pesci grassi), il pesce risulta essere un alimento
altamente curativo. Gli acidi grassi Omega 3 sono dei veri salvavita in caso di cardiopatie, artrite, psoriasi, ipertensione, ictus. Sono contenuti soprattutto nel pesce d’alto mare e nei pesci grassi e semigrassi. Gli acidi Omega 3 hanno il compito di inibire dei cosiddetti “messaggeri cellulari” (prostaglandine) e leucotrieni responsabili di numerosi disturbi infiammatori ai danni delle pareti che rivestono le arterie.

Attenzione a come si condisce
Gli acidi grassi Omega 3 sono dei veri salvavita in caso di cardiopatie, artrite, psoriasi, ipertensione, ictus. Sono contenuti soprattutto nel pesce d’alto mare e nei pesci grassi e semigrassi. Gli acidi Omega 3 hanno il compito di inibire dei cosiddetti “messaggeri cellulari” (prostaglandine) e leucotrieni responsabili di numerosi disturbi infiammatori ai danni delle pareti che rivestono le arterie. Per una maggiore azione benefica degli Omega 3, però, è necessario ridurre il consumo di alimenti contenenti acidi grassi Omega 6 (concentrati in alimenti di origine terrestre come gli oli di mais, cartamo e girasole, che spesso si usano per condire gli alimenti) poiché gli Omega 6 tendono a neutralizzare le virtù curative degli Omega 3. Come dire: mangiare una fetta di salmone condita con abbondante olio di mais annulla tutti gli Omega 3 contenuti nel salmone, mentre questo non si verifica se si aggiunge olio d’oliva.

Il miglior olio da abbinare al pesce è quello d’oliva
Combinare il pesce, crudo o cotto, con l’ olio extravergine d’oliva contribuisce ad aumentare le proprietà cardioprotettive e anticolesterolo del pesce. Inoltre la sinergia degli Omega 3 del pesce e dell’olio riduce anche il livello di trigliceridi presenti nel sangue. L’olio d’oliva va aggiunto a crudo e comunque a fine cottura. Il miglior olio d’oliva da utilizzare è l’extravergine da spremitura a freddo, possibilmente d’origine biologica certificata.

Gli oli di merluzzo e halibut sono ottimi ricostituenti naturali. Rigenerano cervello, ossa, pelle e occhi
Gli oli di fegato di merluzzo e halibut, pesci di grandi dimensioni che abitano nei mari del circolo polare artico, sono ricchi di vitamine A e D. Questi oli possono essere assunti sia mangiando i pescifreschi ma anche, per chi non ama il pesce, in capsule.In particolare, la vitamina A è benefica per occhi, pelle e capelli e aumenta le difese per contrastare le infezioni alle vie respiratorie. La vitamina D è indispensabile per fissare il calcio nelle ossa, e quindi è utile nelle fasi di crescita e come prevenzione alla decalcificazione (in gravidanza,
allattamento, menopausa, terza età). Facilita la guarigione di fratture, aiuta nei problemi di osteoporosi e rachitismo. Le fonti più ricche di vitamina D sono in ordine decrescente: olio di
halibut, di merluzzo, di aringa, di sgombro, di salmone e di sardine. Gli oli estratti dai pesci grassi hanno anche una funzione importante nello sviluppo del cervello, perché contengono il DHA, un acido grasso che è coinvolto nelle funzioni mentali e intellettive e nella crescita delle cellule cerebrali (è stato riscontrato che c’è un aumento considerevole dei livelli di DHA nel cervello del feto durante il terzo trimestre di gravidanza).