Ormai da qualche anno, il mercato dell’alimentare e soprattutto dei prodotti ittici, ha visto un aumento spropositato di controlli a livello qualitativo da parte di tutti gli organi preposti (ASL, NAS, CAPITANERIE DI PORTO, ecc) tali controlli obbligano le aziende sia produttrici che commerciali a rigidissimi parametri. Nel caso delle aziende che allevano pesce, nello specifico, i controlli partono sin dall’alimentazione dell’avannotto passando per la qualità dell’acqua e, addirittura, all’analisi delle caratteristiche organolettiche (percentuale di grasso, proteine, ecc..ecc..), questo al fine di avere un prodotto puro, buono e di alta qualità. Nel caso tale prodotto sia stato “pescato”, tutti questi controlli vengono saltati in quanto, in mare, il pesce si “autoproduce” e quindi vengono a mancare tutte le garanzie di qualità. Non si sa se questo pesce sia nato e cresciuto in acque pure o di fronte a scarichi fognari, non si sa cos’abbia mangiato prima di essere pescato, pertanto non si sa se questo prodotto sarà un successo sulla vostra tavola. Con questo non voglio assolutamente discriminare tutto il pesce pescato, soprattutto perché una buona parte delle specie ittiche provengono solo dalla pesca. Una buona soluzione è quella di rivolgersi alla pescheria di fiducia e lasciarsi consigliare dall’amico pescivendolo, che ha come unico scopo quello di accontentare il cliente per vederlo ritornare soddisfatto.
